giovedì 31 dicembre 2009


Burma

Dicembre1982. Strada tra Pagan e Mandalay. La Birmania non era di facile accesso, rilasciavano solo un visto per 5 giorni. Non era possibile girare da soli ed eravamo accompagnati da una guida, che vegliava anche di notte su di noi e ci impediva di uscire da soli. Il paese dalle mille pagode non era stato ancora sfiorato dalle atrocità degli ultimi anni. Non era un paese povero nel senso che diamo al termine, non c’era il popolo affamato come la vicina India, era arretrato, viveva in quegli anni la civiltà pre-plastica, in cambio di una pinza per capelli si otteneva una statuetta di avorio (a quei tempi questo materiale si poteva commerciare). Rimasi colpito da quest’uomo con il suo cane che stava vicino all’unico mezzo di trasporto non animale: il treno costruito dall’invasore Inglese. Aspettava fumando, scoprii in seguito che non era un sigaro ma un cannone di hascisc.

mercoledì 30 dicembre 2009



Solo
New York Aprile1979. A bordo del traghetto che collega Manhattan con Staten Island. Stavo facendo un lavoro sulla solitudine e passavo le notti a bordo di questo traghetto. La corsa da Manhattan è gratis, da Staten Island costava 25 cent.  In quei giorni era uscita la Minox 35, macchina più piccola di un pacchetto di sigarette con un obiettivo 35mm strepitoso, messa a fuoco ad occhio, in effetti si  lavorava con la profondità di campo, automatismo sui diaframmi. Questo significava che impostata a f2,8 in ambienti come questo il tempo era 1/8 ( senza muovere la macchina) con la splendida Trix tarata a 640. Tutta questa spiegazione per dire che il tipo di macchina - meglio, le sue specificità tecniche - spesso ti portano a fotografare in un certo modo.
L'atmosfera alla Edward Hopper mi ha fatto riflettere sul fatto  che Hopper vedeva queste situazioni e quindi dipingeva soggetti che nella vita americana sono frequenti. Circa le sensazioni che riusciva a trasmettere, questo è un altro discorso.

martedì 29 dicembre 2009



Emozioni

Parigi 2009,  sotto la Tour Eiffel. Solo a Parigi sono rimasti questi vecchi cavalli da giostra che  ricordano il  Carnevale di noi bambini, insieme alle maschere e allo zucchero filante.